Cessione del Quinto Normativa
La Cessione del Quinto è stata introdotta per la prima volta in Italia subito dopo il secondo dopoguerra per far sì che i dipendenti statali e pubblici potessero accedere al credito in modo facile e rispondere a qualsiasi tipo di esigenza con l’intento ultimo da parte del governo di rilanciare l’economia. Ma qual è stata ed è tutt’oggi la Cessione del Quinto normativa che regola questo tipo di finanziamento e che cosa sancisce?
Tale normativa stabilisce le condizioni, gli importi e le rate mensili di rimborso che possono essere richieste da chi firma un contratto di Cessione del Quinto e dà una linea guida a tutti gli istituti di credito in modo che essi offrano questo prodotto finanziario in conformità alla legge.
Cessione del Quinto dello stipendio normativa
La prima normativa Cessione del Quinto che fu elaborata nel nostro Paese risale al 1950, anno in cui furono varate numerose leggi riguardo il sequestro, il pignoramento e le cessione sia degli stipendi che delle pensioni.
Le leggi principali furono e rimasero per molti anni i D.P.R. 180/1950 e 895/1950, che, per la prima volta, stabilirono che un finanziamento avrebbe potuto essere rimborsato tramite la trattenuta mensile diretta dello stipendio o della pensione per un valore massimo pari ad un quinto del guadagno netto.
Fu con questa normativa Cessione del Quinto dello stipendio che venne anche deciso, già all’epoca, che fosse obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa a rischio vita. Tale polizza, che è ancora oggi necessaria per poter ottenere un prestito tramite Cessione del Quinto, tutela le banche e le finanziarie permettendo loro di recuperare sempre il debito concesso, anche in caso di decesso del richiedente.
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Legge Cessione del Quinto 80/2005
Con la legge 80/2005 furono apportati i primi cambiamenti e le prime modifiche alla normativa. Tra le più importanti vanno sicuramente menzionate:
- l’abolizione del concetto di anzianità di servizio minima per poter ottenere il finanziamento
- la concessione del prestito non più soltanto ai dipendenti pubblici, ma anche ai pensionati provenienti sia da enti pubblici che da enti privati e ai lavoratori privati che avessero un contratto di lavoro a tempo indeterminato
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Allora, proprio come oggi, c’erano dei limiti riguardanti l’importo massimo richiedibile ed erogabile e la durata del piano di ammortamento, la quale doveva obbligatoriamente essere inferiore alla data di scadenza del contratto di lavoro. Per i pensionati, invece, vengono imposti vincoli d’età, il cui limite è deciso dai singoli istituti finanziari.
Cessione del Quinto dello stipendio normativa del 2015
Si tratta dell’ultima regolamentazione che è entrata in vigore e che ha reso la Cessione del Quinto dipendenti privati esattamente identica a quella per i dipendenti pubblici e i pensionati. Ciò ha fatto sì che questo tipo di finanziamento diventasse il più vantaggioso e conveniente per tutte le categorie di clienti e, dunque, il più richiesto in Italia.
Rinnovo Cessione del Quinto normativa
Negli ultimi anni è stata sancita una legge che prevede anche il rinnovo Cessione del Quinto e l’estinzione anticipata Cessione del Quinto. Per poter utilizzare queste due soluzioni di credito è obbligatorio versare alla finanziaria o alla banca l’importo ancora dovuto.
In questo caso la normativa prevede che siano rimborsati tutti i costi che il cliente ha già pagato ma di cui non ha ancora usufruito e non usufruirà mai.
Infine, va ricordato che la legge permette anche di richiedere una doppia Cessione del Quinto, detta anche prestito delega o Cessione del Doppio Quinto, secondo la quale la rata di rimborso può arrivare ad essere il 40% dello stipendio netto. La scelta se accettare o meno questa richiesta spetta, come sempre, al datore di lavoro.